La storia della Torre Signorelli
è legata in tutto e per tutto a quella del castello di Montecatino.
Edificata circa nove secoli fa assieme ad altre 24, per arricchire
e fortificare una posizione invidiata da Fiorentini e Lucchesi per
la sua collocazione strategica. Da sempre teatro di lotte, subisce
tre nefasti assedi che ne segneranno per sempre il destino: Uguccione
Della Faggiola, Signore di Pisa, lo conquista dopo lungo assedio
il 31 del mese di agosto del 1315. Il secondo fu causato dallospitalità
data ai seguaci di parte Guelfa scacciati da Lucca, a cui
niuna città, terra o castello della Toscana avea voluto riceverli
ad eccezzion fatta di Montecatini. Correva l
anno 1330, e il comune di Firenze così costringeva a sottomissione
il suddetto castello. Ma il danno maggiore ha luogo nel 1554, dove
i Fiorentini riconquistano il castello occupato dalle milizie franzesi
agli ordini di Piero Strozzi. Al termine dell assedio Cosimo
de Medici, figlio di Giovanni dalle Bande Nere, comanda
la distruzione del castello e di tutte le scritture, che non restasse
memoria. Furono più di ottocento gli edifici abbattuti, delle
25 torri originali ne rimasero in piedi 7, una di queste è
la Torre Signorelli.
L edificio che ospita al primo piano il ristorante, è
parte integrante di questo scorcio di medioevo, di conseguenza l
Architettura dello stesso deve a questo inevitabile
presupposto tutta l attenzione e il riguardo possibile. Costituita
da tre sale, per una capienza massima di circa novanta posti, è
arredata e decorata in perfetta sintonia con la sua principale linea
guida. Si accede al Ristorante attraverso il bar, caratterizzato
da un bellissimo bancone decorato con oro a foglia, le cui parti
posteriori usate come mensole per i più pregiati distillati,
derivano dal banco di una farmacia del 1700.
Sulla sinistra, accanto ad una finestra a trifora, un
affresco immagina una scena di omaggio ad una ipotetica madonna,
da parte dei notabili del castello. Per evitare banali equivoci
sulla sua origine (che in realtà risale al 1986), la Dama
di Montecatini indossa improbabili occhiali da sole, così
da alleggerire e rispettare le cose, senza tentativi di trarre in
inganno. Sul soffitto del bar campeggia un omaggio a Luca Della
Robbia eseguito dallo scultore Luigi Russo Papotto.
In fondo alla sala bar si trova la Sala del Cavallo,
cosiddetta per un altro dipinto raffigurante cavallo e cavaliere
in abiti quattrocenteschi, e con i soliti occhiali da sole a ristabilire
la verità.
Degno di nota è il caminetto di pregevole fattura. Ma il
camino di maggior pregio è posto a decoro della Sala
della Torre; un bellissimo reperto del rinascimento toscano,
originario di una villa della campagna circostante. La sala è
interamente decorata con dipinti, ed abbellita da un prezioso lampadario
in ferro battuto. Il lato sinistro della sala è dominato
dalla parete a faccia vista della torre, che ci introduce ad un
piccolo salotto ricavato dentro la torre e separato da tutto il
resto, dove è possibile cenare in totale intimità.
Per poter accedere a questo luogo esclusivo è necessaria
una prenotazione in quanto le condizioni sono diverse dal normale
menu. Per ultima la Saletta della Volta, che originariamente
ospitava la bottega di un barbiere, con vista sulla piazza, ed attraverso
la trifora a colonne, sul bar. Un soffitto a volta la distingue
da tutte le altre.
Ma la maggior parte della nostra attività si svolge all
aperto, nella storica piazza centrale del paese, ormai celebre in
tutto il mondo, fotografata e ripresa da migliaia di turisti. Qui
noi occupiamo lintera parte sinistra, con duecento posti circa
a disposizione fra bar e ristorante. Il recente restauro delle facciate,
ed un illuminazione di altissimo livello, caricano di suggestione
le notti d estate.
La proprietà è la stessa dal 1951, e tre generazioni
di cuochi della stessa famiglia hanno da allora coltivato il gusto
della più autentica tradizione, con lo specifico
compito di mostrare con cortesia le cose com erano in questa
terra in mezzo a Firenze e a Lucca, con influenze e gusti tipici
di entrambe le cucine, senza fermarsi alla banale ripetizione di
piatti che sono stati involgariti dalla ristorazione turistica soprattutto
nelle grandi città, dove il cliente non è mai lo stesso
e non ha termine di paragone, i nostri clienti vengono si da tutto
il mondo, ma sono fedeli e competenti. La continua ricerca
di prodotti di alto livello, apertura e curiosità senza confini
geografici, un solo comun denominatore per tutte le cose che trattiamo:
la qualità. Continuo aggiornamento di conoscenza per poter
essere al passo con una clientela sempre più competente,
il saper dare risposte appropriate su tutte le componenti che usiamo,
vedi l olio d oliva, che per amore abbiamo iniziato
a produrre in una limitata quantità in un podere di fianco
alla Funicolare, oppure il vino. Data limportanza che ha assunto
negli ultimi tempi la questione vino, tutta la
ristorazione nazionale si è accorta che una buona cantina
è fondamentale; noi lo facciamo da sempre. Compriamo e vendiamo
tutte le più importanti etichette fin dalle primissime uscite,
con una memoria storica molto sviluppata ed una conoscenza sul campo
fatta da innumerevoli visite a produttori importanti o sconosciuti,
una carta importante per le referenze ed i numeri delle bottiglie
a nostra disposizione. Oggi il vino è comunemente ritenuto
argomento di complesse disqui- sizioni, un arma impropria di seduzione
ed affermazione sociale, un oggetto di speculazione e di esibizione.
Per noi è molto di più: Galileo Galilei così
lo definiva: Il vino è come il sangue della terra,
sole catturato e trasformato da una struttura così artificiosa
qualè il granello dell uva, mirabile laboratorio
in cui operano ordigni, ingegni, e potenze congegnate da un clinico
occulto e perfetto. Non possiamo che unirci senza altro
aggiungere all omaggio di questo illustre conterraneo. Le
bottiglie di maggior pregio sono conservate nella ormai celebre
Cantina Blu, ricavata al livello delle fondamenta della torre, ed
è visitabile. |
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